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 IL  MUSON DA RESANA A CASTELFRANCO VENETO

 

 

Caratteristiche tecniche del percorso

Lunghezza : 8,1 km.

Difficoltà : facile

Stagioni:primavera ed estate.

Il punto di partenza del nostro percorso è posto davanti alla Chiesa parrocchiale di Resana. Lasciamo alle nostre spalle la chiesa, attraversiamo la strada, e prendiamo via Bolimbaghi. Fatti circa 0,9 km la strada assume il nome di Via Muson. Percorsi altri 200 metri circa ecco di fronte a noi un bivio segnalato, come spesso accade, da un capitello votivo.

IL CAPITELLO DI VIA MUSON

Procediamo ancora su Via Muson tra curve molto piacevoli. La strada si snoda sempre di più entro la campagna. Così per 1,3 km sino a giungere all’incrocio. Lì giriamo a sinistra su via Nogarola. Procediamo ancora (la strada diventa sempre più stretta) e passiamo un bel colmello colorato. Altri 200 metri ed ecco il nostro primo incontro con il Muson. Siamo sul suo lato sinistro. Seguiamo la strada per altri 150 metri e quindi attraversiamo il ponte, passando quindi sulla sponda destra.

PRIMO INCONTRO

Facciamoci ora guidare dal fiume e risaliamo la strada ora ampia per altri 2,5 km circa sino  a giungere a Ca’ Rossa.,nei pressi di un ponte che ci riporta sulla sponda sinistra del fiume. Noi comunque teniamo la riva destra.Davanti a noi un capitello votivo…

il capitello su via ca rossa.jpg

Alla nostra destra l’ingresso sull’argine destro del Muson. Stiamo prendendo la via che ci porterà nei ridossi del centro di Castelfranco Veneto, passando per la cosiddetta “ strada degli Ezzelini”.

VERSO CASTELFRANCO

Davvero piacevole questo tratto con uno sterrato ben curato e con buone protezioni sul versante del fiume che scorre qualche metro più in basso! E qua e là in stagione, ampie vedute.

VEDUTE DI STAGIONE

Fatti 2 km circa, passiamo con bici a mano, sotto il ponte ferroviario e poi risaliamo. Siamo ormai a Castelfranco Vento, alla sua periferia ovest nei pressi di Borgo Vicenza.

QUASI A CASTELFRANCO

Procediamo ancora per altri 500 metri e usciamo su via Borgo Vicenza. Giriamo a destra e avanti ancora per 300 metri. Siamo ora a Borgo Vicenza. 

BORGO VICENZA

Attraversiamo il canale ed entriamo dentro “le rosse mura”. Poco più avanti sulla sinistra ecco il duomo.

IL DUOMO DI CASTELFRANCO VENETO

Il Duomo di Castelfranco Veneto, dedicato al patrono San Liberale, è la chiesa più importante della città. Si trova nel cuore del centro storico, entro il perimetro delle mura del castello . L'attuale duomo, risalente al XVIII secolo fu edificato su progetto di Francesco Maria Preti, di cui è opera prima, ispirandosi alle forme del Palladio. Si pensi che per consentirne la costruzione, fu necessario abbattere, oltre a un tratto delle antiche mura, anche la  vecchia chiesa di Santa Maria Assunta, monumento romanico che fu sede dell'originaria Cappella Costanzo, per cui era stata pensata la pala del Giorgione nel XVI secolo. L'attuale facciata invece è del 1892 ed è stata fatta  su progetto di Pio Finazzi. Il duomo è, già esternamente, un chiaro esempio di architettura neoclassica. Si presenta infatti con una facciata a salienti che dà sulla piazza antistante. La porzione centrale si mostra tripartita da semicolonne di ordine dorico, terminanti in un architrave sovrastata da un fregio . I diversi settori della facciata sono riempiti da riquadri intonacati di rosa; nel riquadro centrale si inscrive un cerchio con scritto in lingua latina MARIAE D.N. CAELO RECEPTAE AC D.LIBERALI PATR., a rendere nota la dedicazione della chiesa. La facciata è terminata da un grande frontone, sul quale poggiano tre statue rappresentanti Vergine e Santi. Le due sporgenze laterali della facciata sono incorniciate da lesene doriche e sovrastate da due mezzi frontoni

IL DUOMO DI CASTELFRANCO VENETO

Arretrato sul lato destro, sorge il campanile, una torre in laterizio ricavata dalla cinta muraria, con la cella campanaria aperta da monofore a tutto sesto. L'interno del duomo è ad una navata, con pianta a croce latina. Numerosi altari impreziosiscono i lati della navata. La parte dell’abside è abbellita, dietro l'altare maggiore, da una “ Discesa dal Limbo “ di Giambattista Ponchino, mentre ai lati sono poste una “Morte di San Severo”  di Domenico Pellegrini e un “ Martirio di San Sebastiano” di Palma il Giovane. Ai lati, due cantorie gemelle ospitano il grande organo di Gaetano Callido del 1784.

Nella Cappella Costanzo trova posto l'opera d'arte più significativa: Madonna in trono col Bambino tra i santi Liberale e Francesco o Pala di Castelfranco, opera del Giorgione, realizzata nel 1502, su commissione della ricca famiglia Costanzo, affinché occupasse questa cappella. Trafugata nel 1972 e dopo sottoposta a un lungo restauro, l'opera è ritornata nel duomo a partire dal 2006.

Nella sacrestia sono conservate numerose opere d'arte di valore. Ecco allora: il ciclo di affreschi di Paolo Veronese, una Presentazione di Maria al Tempio di Palma il Giovane ecc.

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