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 BRENTELLA  DI  PEDEROBBA

 ( da Crocetta a Fener )

Caratteristiche tecniche del percorso

Lunghezza : 12 km.

Difficoltà : facile 

E allora partiamo. Il punto della nostra partenza è posto nei pressi della Chiesa Parrocchiale di Crocetta del Montello e precisamente partiamo al parcheggio posto leggermente a nord della stessa. Dirigiamoci quindi in direzione nord per 800 metri sino a uscire in via Marconi. Facciamo qualche metro a destra e quindi attraversiamo la strada. Sulla nostra destra una’interessante croce di ferro. 

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… la strada si stringe un po’ sino a giungere a un ponte. Prima del ponte noi giriamo a destra iniziando così a percorrere il lato sinistro del canale. 

CROCETTA

La strada ha una “ciclabilità” molto interessante. Anche nelle assolate ore estive, l’effetto rinfrescante dell’acqua è ben percepibile. La strada è ampia e sterrata per la gran parte del tragitto sino ad arrivare in prossimità dell’abitato di Rive in Onigo. Attenzione però a qualche buca e sconnessione! Qui se si cade in acqua abbiamo poche speranze. E’ la potenza dell’acqua, che è acqua del Piave,  a farla da padrona qui! Il primo tratto si snoda per circa 0,4 km sino a giungere al grande sbarramento che serve per convogliare l’acqua alla nostra sinistra per una altro tratto di Brentella che conosceremo più avanti. Passiamo a lato della sbarra posta un po’ più avanti e procediamo la nostra corsa per altri 0,8 km.

 

CROCETTA
CICLABILITA'
LA SBARRA

Giungiamo quindi all’incrocio su via Guizzona. Andiamo oltre in direzione nord. Singolare come il colore delle acque di questo canale più si salga verso nord più assumano una colorazione tendente al verde… Appena rientrati sullo sterrato, con l’acqua del canale ormai a raso della strada, piacevole è la sensazione nell’osservare qua e là vecchie case …

LE VECCHIE CASE

Procediamo tra siepi mura e acqua per altri 200 metri sino a uscire su via Piave. 

LE MURA

Attraversiamo anche via Piave e procediamo sempre sulla riva sinistra per altri 1,2 km. Siamo ora in vicolo Montello. Qui ora le soluzioni sono due: la prima prevede l’attraversamento di vicolo Montello e la continuazione sulla riva sinistra della nostra pedalata. La seconda, quella da me scelta, prevede invece di attraversare il ponte e quindi nei pressi di un piccolo capitello votivo entrare sul lato destro del canale. Qui la strada sale un po’ lasciando scorrere il canale tra le frasche qualche metro sotto di noi. Si giunge quindi in salita in via Rive, in località Rive! Fatti in leggera salita quindi 450 metri circa giungiamo in un incrocio. Lì giriamo a destra. Poco oltre sulla sinistra un capitello votivo. 

CAPITELLO DI ONIGO

Noi procediamo dritti per circa 150 metri sino a giungere al complesso parrocchiale dominato dall’imponente campanile di Onigo.

ONIGO E IL CAMPANILE

Appena oltre la chiesa noi prendiamo la stradina in forte discesa. Sono soli 100 metri di bruciante discesa. Finita la stessa noi giriamo a destra in via Molini. Poco oltre e cioè dopo circa 250 metri, superiamo un sottopasso e quindi un ponte. Siamo nuovamente sul Brentella, ora sul lato sinistro. Procediamo quindi in direzione nord. Ancora 200 metri ed ecco la zona del “SALTO DEL GATTO”. Alla nostra destra ben visibile dal ponte il torrente Curogna in piena corsa verso il Piave. 

IL SALTO DEL GATTO

Si tratta di un ponte-canale ideato da Fra Giocondo. Un sistema attraverso il quale due canali si possono incrociare in un punto, senza che uno dei due intralci il corso dell’altro.Quello che colpisce di queste zone è senz’altro la abilità dell’uomo nell’intrecciare qui acque canali e rive. Semplicemente geniale!

SALTO DEL GATTO

Continuiamo quindi la nostra pedalata in una stradina davvero piacevole anche se ogni tanto minacciata da qualche buca o qualche salto che ci impongono di fare sempre grande attenzione. E’ consigliabile quindi, se si vogliono evitare spiacevoli cadute in acque qui pericolose davvero, di tracciare il nostro percorso sulla parte destra della stradina.

IL SOLE DI FERRO

Procediamo quindi condividendo qua e là i nostri spazi con simpatici e silenziosi pescatori, da queste parti davvero molto frequenti. Le sensazioni, guardando il potente scorrere dell’acqua, sono esattamente quelle della “volontà”. Le acque del Piave, si voleva potessero essere ricchezza anche le pianure a sud ovest. Si trattava di costringerle in nuovo percorso. Il risultato è perfetto!

LA SELLA
FORI

 

La nostra pedalata si sviluppa così per circa 3,5 km sino a giungere nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di Pederobba. 

VICINO A FFSS

LA GARZAIA di PEDEROBBA

“davvero sorprendente dopo chilometri di canali, imbattersi in questi luoghi che a prima vista paiono non prometterci nulla di buono. Lì vicino un cementificio enorme e tanto cemento per canali da costringere.. non pensavo proprio di trovare qui  una cosa così bella!”

 

Sita sul fiume Piave è questa una Garzaia considerata importante a livello europeo per l'avifauna e la biodiversità. Meglio conosciuta come Città degli Aironi" è dotata di un attrezzato sentiero naturalistico, ed è un buon riferimento per i turisti del Monte Grappa nei momenti di riposo dagli sport proposti. Interessante anche il centro di Educazione ambientale, centro visite sito presso la stazione di Pederobba. Nel periodo migratorio si possono osservare specie molto rare come la Cicogna nera, la Cicogna bianca, il Falco pescatore e numerosi Falchi Cuculo.

GARZAIA

Un piccolo viaggio davvero sorprendente che inizia da questo cartello a ridosso del Brentella.Si prosegue così al bordo del canale e protetti da una rete di metallo per circa 250 metri sino a vedere sulla nostra sinistra la centrale.

CARTELLO GARZAIA

Acqua potente. Poco oltre dopo una curva a novanta gradi sulla destra, passiamo in un sottopassaggio e poco oltre sino ad uscire sull’asfalto del parcheggio antistante il cementificio. Di fronte a noi un passaggio che di lì a poco ci porterà in luoghi davvero sorprendenti. Scendiamo quindi. Poco oltre sulla nostra destra un piccolo attraversamento che ci porterà a queste visioni a ridosso del Piave. 

ACQUA POTENTE
VISIONI
FRATELLI DI GARZAIA

Torniamo sui nostri passi; di lì a poco una passerella molto stretta ci permetterà di oltrepassare il corso d’acqua e quindi iniziare il nostro tragitto nell’Oasi. Il primo tratto è un piccolo sentiero che corre a sinistra dell’acqua.

RISORGIVE

Noi andiamo avanti così sino a che la strada non si fa più decisa e segnata. Aiutano nella nostra direzione in questi luoghi i segnali indicanti “percorso” posti qua e là .La nostra pedalata si snoda per circa 1,5 km sotto un’interessante bosco sino ad uscire in pieno prato. Noi seguiamo ancora le indicazioni che ci portano a sinistra. Seguiamo sempre la traccia meglio calpestata ( qui è facile perdere il sentiero).

GIALLO

Superato un nuovo breve boschetto  e fatti altri 400 metri circa arriviamo ad un punto indicato dai cartelli che seguono.

CARTELLI

Noi qui teniamo la sinistra sino a giungere poco più di 100 metri dopo ai bordi del Fiume Piave. Da qui la visione della Garzaia è facile davvero. Doveroso un buon riposo e qualche forma di rilassamento qui. Molte le cose da vedere!

RELAX

Ritorniamo sui nostri passi e quindi altri 100 metri indietro. Arriviamo ai cartelli di indicazione del percorso e a questo punto torniamo girando a destra nel piccolo bosco. Ci usciamo e teniamo il sentiero tracciato sino a giungere a un piccolo bivio ove noi terremo la destra in direzione nord. 

BIVI E BICI

Continuiamo a nord per circa 100 metri in un prato aperto sino a scorgere innanzi a noi una apertura sotto il bosco: la prendiamo. 

INIZI

Inizia da qui una splendida avventura nel bosco ripariale  che si concluderà sorprendentemente tra sassi e fatiche, proprio nei pressi della grande centrale che dà origine al Brentella, uno sbarramento delle acque del Piave davvero imponente e carico di sensazioni. Dopo circa 1 km il nostro viaggio arriva al suo punto di approdo: l’inizio del canale Brentella. Siamo giunti al termine del nostro viaggio. Non vi sono passaggi che ci permettano qui di proseguire e quindi ritornare in maniera circolare su passi diversi da quelli che siamo arrivati. Prepariamoci quindi a rivivere le stesse immagini. 

FINE
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